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Il santuario della Madonna delle Fontane, a Briga Marittima, soprannominato la “ Cappella Sistina delle Alpi Marittime”, è interamente decorato da dipinti murali, veri e propri ‘fumetti’ concepiti per insegnare la storia a coloro che non sanno leggere. 

Qui, oltre alle “immagini” che rappresentano gli Evangelisti e i Padri della Chiesa, ci sono i “cicli”: il ciclo della Vita di Maria, dall’infanzia alla “quiescenza”, il ciclo della Passione di Gesù Cristo e, che occupa l’intera parete d’ingresso, il grandioso Giudizio Universale, sia pieno di speranza e di gioia per i giusti, i “benedetti del Padre”, sia, al contrario, pieno di terrore per i maledetti destinati all’umiliazione e ai tormenti dell’inferno. 

Paul Roque ci accompagna, pannello dopo pannello, in questo luogo eccezionale, decorato alla fine del XV secolo da due pittori di grande talento: Giovanni Baleison, le cui figure sono sempre intrise di finezza, e Giovanni Canavesio, che ci mostra un Cristo intriso di gravità, che accetta gli oltraggi con rassegnazione, glorioso una volta risorto, e spietato nei confronti di chi non vuole “approfittare del suo sacrificio”, o almeno del suo insegnamento.

Le varie scene della Passione sono piene di realismo: Giuda, i carnefici, i valletti e i soldati hanno tutti un aspetto molto cupo... Pietro piange per il suo rinnegamento e l’impiccagione di Giuda è spaventosa! 

Alla fine del Medioevo, questo era ciò che avrebbe sostenuto o ravvivato la fede dei fedeli, ai quali il clero insegnava che Dio aveva mandato suo figlio Gesù a cancellare il peccato originale e a prendere su di sé tutti i peccati del mondo. Così come la promessa del Giudizio: il Paradiso tra gli angeli amorevoli, gli eletti e i santi, o l’Inferno e i suoi tormenti dove orde di demoni, uno più terribile dell’altro, li avrebbero trascinati!